Per mantenere il cervello giovane, è necessario sentire bene. Ad affermarlo sono le numerose ricerche scientifiche internazionali, che dimostrano la relazione fra l’insorgere di deficit cognitivi tipici della demenza o dell’Alzheimer, con le ipoacusie.
Rispetto ai normoudenti, infatti, chi ha un difetto uditivo e non lo cura, ha da 2 a 5 volte un rischio più alto di sviluppare deficit cognitivi. Il danno non è solo per la persona che vede peggiorare la propria qualità di vita, ma anche per i costi sociali. In base alle ricerche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 360 milioni di persone nel mondo convivono oggi con un calo dell’udito e 47 milioni con una forma di demenza. Sempre secondo una stima dell’Oms, la perdita dell’udito costa all’economia globale 750 miliardi di dollari, pari alla spesa sanitaria sostenuta da Brasile e Cina messi insieme.
Nel totale, viene contemplata anche la perdita di produttività, dovuta alla disoccupazione e alle pensioni premature, una voce che da sola ammonta a 105 miliardi.
Italia in ritardo
Nel nostro Paese, la sensibilizzazione all’utilizzo delle protesi è decisamente scarsa. Basti considerare che, a dimostrazione della grande sottovalutazione della sordità e mancanza di adeguata prevenzione, nel 2016 in Italia, secondo i dati dell’Anap (Associazione Nazionale Audioprotesisti), sono stati applicati 400 mila apparecchi, a fronte dei 285 mila in Olanda, dove vivono solo 16 milioni di abitanti rispetto ai nostri 60 milioni. Inoltre, la prima protesizzazione negli adulti oggi, avviene a 75 anni contro una media europea pari a 60,5.
Il rischio disabilità collettiva
Per l’Oms, si tratta di una bomba destinata a scoppiare e, anche per noi specialisti, la preoccupazione è l’aumento di disabilità intellettive e di patologie a carico del sistema dell’equilibrio, con conseguente alto rischio di cadute e fratture del femore, causate dalla già alta fragilità ossea nell’anziano. Investire invece, nella prevenzione e informazione sull’utilizzo degli apparecchi acustici, per mantenere inalterate le capacità uditive, significa risparmiare risorse e aumentare i vantaggi economici. Una pronta correzione dell’ipoacusia, risulta determinante nella riduzione dell’incidenza di patologie secondarie e rappresenta una vera sfida, con la quale, sia i medici audiologi che gli audioprotesisti devono confrontarsi quotidianamente durante le due fasi del percorso riabilitativo: la prima legata alla diagnosi e la seconda caratterizzata dall’adattamento protesico.
L’ipoacusia, è una malattia cronica fra le più frequenti, che può lentamente causare pesanti ripercussioni sulle relazioni sociali, economiche ed esistenziali delle persone. Nonostante ciò, gran parte di questi soggetti fatica a ricorrere all’utilizzo di un apparecchio acustico e di conseguenza, nel tempo, la propria situazione non potrà che peggiorare. Inoltre, aumenterà la tendenza ad isolarsi dagli amici e dalla famiglia perché diminuisce la capacità di comunicazione. Ancora peggiore è la situazione di chi, oltre ad avere un calo dell’udito, presenta anche degli acufeni. Questi ronzii infatti, potrebbero causare delle interferenze e di conseguenza, l’incapacità di sentire cosa dicono gli altri. Importante, è un intervento precoce di riabilitazione, dove la persona che soffre di ipoacusia si possa prendere cura di se stesso iniziando a:
– Essere positivo e paziente;
– Trovare modi per eliminare o ridurre lo stress e l’ansia;
– Accettare e cercare soluzioni per ridurre il problema;
– Evitare i suoni alti e luoghi rumorosi;
– Riposare sufficientemente;
– Non interrompere un trattamento perché non si vedono risultati immediati, in quanto questo potrebbe
richiedere del tempo per avere risultati positivi;
– non aspettare: mano a mano che la perdita uditiva peggiora, poi sarà più difficoltoso recuperarla.
Molte persone si interrogano, per capire quando e se, è il momento giusto di applicare un apparecchio acustico. Questa è una scelta importante! Oltre ad avere ripercussioni positive sul paziente stesso e i familiari, porterà a mantenere questa condizione uditiva ottimale anche nel tempo. Per tale ragione, è importante non scegliere con superficialità, ma affidarsi a dei professionisti. L’applicazione di ausili per l’udito è assimilabile a qualsiasi altra procedura di tipo sanitario. È necessaria un’attenta valutazione di quello che sarà il modello e la soluzione più adatta allo specifico caso. Dopodiché, una volta scelto l’ausilio più idoneo, sarà fondamentale il periodo di adattamento e la consulenza del tecnico audioprotesista, che oltre alla taratura e verifiche necessarie, saprà supportare il paziente durante l’iter applicativo, consigliando e fornendo le corrette informazioni in merito alle aspettative e alle eventuali perplessità.
La maggior parte delle persone, non sa cosa aspettarsi dall’applicazione di apparecchi acustici, a causa di alcuni pregiudizi dovuti ad alcune esperienze fatte in passato con apparecchi di vecchio tipo, ingombranti e fastidiosi, cosa che potrebbe influenzare negativamente l’opinione di molti. Oggi, gli apparecchi acustici sono completamente diversi da quelli precedenti, sia per l’aspetto estetico che tecnologico. Gli ausili di oggi sono adattabili alle diverse esigenze per poter arricchire il mondo sonoro del paziente.
Le ”prove” degli apparecchi acustici tanto pubblicizzati, non sono sempre la soluzione migliore, in quanto non prendono in considerazioni variabili come: il periodo di adattamento all’ausilio, o tutta una serie di esami e valutazioni aggiuntive, necessarie a costruire un percorso idoneo e personalizzato, che per evidenti ragioni, durante una prova gratuita non si può effettuare.
Fondamentale è abituarsi all’apparecchio acustico; questo può richiedere giorni o addirittura alcuni mesi, tutto dipende dalla perdita uditiva, dal tipo di apparecchio acustico che si indossa, dalla motivazione e dalla capacità di adattamento. Per tale ragione, come già ribadito, l’applicazione di un ausilio per l’udito va effettuata in modo ragionato e affidandosi a professionisti preparati che siano in grado di fornire la necessaria consulenza e assistenza.
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