#Toy Like Me
“Un giocattolo come me” è una campagna lanciata nel 2015 per il sostegno alla disabilità e promossa dalle famiglie con bambini diversamente abili. Grazie al loro coinvolgimento attivo, sono stati proposti giocattoli che permettono di trasformare la disabilità in qualcosa che fa parte della vita di tutti i giorni e, allo stesso tempo, dare così la possibilità anche ai bambini normodotati di relazionarsi con giocattoli che mettano in evidenza che esistono compagni in carrozzina, senza un arto, con l’apparecchio acustico o una voglia sul viso.
Sarebbe ora di abbattere le differenze e vivere tutti in armonia. Per i bambini è più facile, se siamo noi adulti a indirizzarli e a spiegare che non bisogna avere paura di chi non è come noi. Un compagno che vive in carrozzina o ha un apparecchio acustico, non è poi così diverso dagli altri. Abbattere le barriere inizia dalla consapevolezza che siamo tutti uguali.
Se una bambola ha l’apparecchio acustico, anche per il bambino sembrerà una cosa normale portarlo ed avviare un percorso di accettazione; ma non solo, chi gioca con la stessa bambola, ma non ha problemi di udito capirà che non c’è nulla di strano, anzi, come fanno di solito i bambini quando vedono qualcosa di diverso, chiederà di averlo anche lui. Da lì, una ulteriore spiegazione da parte dei genitori, che se sapranno essere oculati, non gli diranno che loro hanno dei vantaggi, ma semplicemente dimostragli che a loro non serve. Non sarebbe male, se per un attimo, il portatore di ausili lo facesse provare al suo amico.
Le ideatrici della campagna, hanno quindi lanciato una provocazione alle società di giocattoli, accusandole di escludere i piccoli con disabilità, costringendoli a confrontarsi con giochi che rappresentano stereotipi di bellezza e perfezione.
La prima azienda ad accettare la sfida è stata la Makies, che ha realizzato una linea di bambole che possono essere personalizzate con l’aggiunta di ausili, come: occhiali, protesi e apparecchi acustici oltre a particolari come macchie della pelle e cicatrici.
Anche la Mattel in prima linea per l’inclusione.
Nel 2019 anche la storica Mattel ha ideato una Barbie su sedia a rotelle, una con protesi alle gambe e un’altra con ausili acustici. Hanno inoltre pensato anche all’accessibilità e al concetto di barriere architettoniche, prevedendo, nella confezione del modello in carrozzina, anche una rampa che permetterà alla Barbie di entrare e uscire dalla sua Dream House.
LEGO presenta il primo personaggio con gli apparecchi acustici
Nel 2016, il gruppo Lego ha compiuto un enorme passo avanti, mettendo in distribuzione, senza tanta pubblicità, un personaggio in sedia a rotelle accompagnato da un cane guida.
Ma l’impegno della Lego non si è fermato qui e così ha realizzato all’interno del nuovo set LEGO City Main Square un personaggio che indossa un apparecchio acustico.
I bambini che giocano con i LEGO diventano supereroi, immedesimandosi nei vari personaggi. L’educazione alla diversità è fondamentale, ecco perché avere mini-figure su sedie a rotelle o con un apparecchio acustico è un passo incredibilmente positivo.
L’uscita di questi nuovi giocattoli ha però suscitato la reazione del web, dove si sono confrontati pareri discordanti: c’è chi li interpreta come uno strumento di “inclusione” per i bambini disabili, chi invece come un mezzo per strumentalizzare la disabilità.
Ancora una volta, è il mondo degli adulti a creare disordine e discordanze, mentre se lasciassimo fare ai bambini, senza influenzarli, tutto rientrerebbe nella norma.
Alzi la mano chi non ha mai preso in giro un compagno per qualche sua buffa particolarità, come le orecchie a sventola, eppure se ricordate bene non era un diversamente abile, ma solo un bambino.
Non esistono bambini cattivi, ma genitori che a volte non danno la giusta importanza agli atteggiamenti dei propri figli.