Quanto fa male il rumore?
Certi rumori proprio non li sopportiamo! Ma siamo certi che quelli a cui siamo sottoposti ogni giorno siano normali, oppure è il nostro udito ad essersi abituato a tollerarli?
Vivere oggi, soprattutto nelle grandi città, ci costringe a diversi tipi di inquinamento che fanno parte ormai della nostra vita quotidiana. Raramente però si parla di inquinamento acustico.
Molteplici sono gli effetti negativi. Ricerche e test hanno dimostrato che la qualità di vita e le patologie dovute all’esposizione a rumori eccessivi e continuativi nei soggetti che vivono nelle grandi città, ha un’incidenza molto alta rispetto a chi vive fuori i centri urbani.
Non sono comunque esclusi quest’ultimi, che sono sottoposti ad altri tipi di rumori quali: falciatrici, traffico aereo, rumori derivanti da attività industriali, artigianali e agricole.
Dati e statistiche del World Health Organization – Ufficio regionale per l’Europa
Il rumore è una minaccia sottovalutata che può causare una serie di problemi di salute a breve e lungo termine, come ad esempio: disturbi del sonno, effetti cardiovascolari, stress, alterazione del sistema endocrino, problemi di udito, fino ad arrivare a scarsi risultati scolastici e lavorativi.
È emerso che il principale disturbo ambientale dopo quello atmosferico, nella regione Europea, è proprio il rumore.
Le linee guida dell’OMS per il rumore, raccomandano meno di 30 decibel (dB) nelle camere da letto durante la notte per un sonno di buona qualità e meno di 35 dB nelle aule, per consentire buone condizioni di insegnamento e apprendimento.
Quante persone sono interessate?
Secondo una pubblicazione dell’Unione europea (UE):
- circa il 40% della popolazione dei paesi dell’UE è esposta al rumore del traffico stradale con livelli superiori i 55 dB (A);
- Il 20% è esposto a livelli superiori i 65 dB (A) durante il giorno;
- più del 30% è esposto a livelli superiori i 55 dB (A) durante la notte.
I bambini sono i più vulnerabili
La compromissione dello sviluppo e dell’educazione nella prima infanzia causata dal rumore, può avere effetti permanenti sul rendimento scolastico e sulla salute. Studi e statistiche sugli effetti dell’esposizione cronica al rumore hanno evidenziato:
- danneggiamento della performance cognitiva;
- associazione coerente con benessere compromesso e motivazione, in misura leggermente più limitata;
- moderata evidenza di effetti sulla secrezione di pressione arteriosa e catecolamina.
Tutti possiamo fare qualcosa per limitare il rumore
L’etica, il rispetto per gli altri, oltre che per noi stessi e il buon senso, ci possono guidare anche in questo caso.
Possiamo evitare di suonare il clacson dell’auto per un nonnulla, non tenere il volume della musica troppo alto in casa o in auto. Non accendere il motore di auto e moto in piena notte e, per chi ha un giardino, limitare il rumore di attrezzi specie nelle ore di silenzio, quest’ultime regolamentate dai rispettivi Comuni.
Ai primi accenni di deficit uditivi consultate uno specialista.
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